lunedì 7 gennaio 2008

Smettere

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Il passaggio obbligato per rompere la spirale di una dipendenza è la costruzione di una valida motivazione. Senza questa potente spinta interiore è praticamente impossibile venirne fuori. Ma quali sono gli strumenti che puoi utilizzare per costruirla? La motivazione nasce tanto da fattori “coscienti” come le convinzioni e i valori, quanto da fattori “inconsci” come i bisogni e i sentimenti. Pensa a ciò che ti lega alla tua "droga". Probabilmente ti sfugge una spiegazione logica. L’inconscio è un magazzino stracolmo di motivazioni e ognuna di queste sostiene un’azione particolare. Quali regole dirigono il traffico di queste azioni? Verrà prima la tua motivazione a drogarti o quella a smettere? Normalmente le motivazioni più forti sono quelle che fanno capo al sistema dei bisogni. Il bisogno di droga è un bisogno anomalo che si inserisce subdolamente al primo livello della gerarchia dei bisogni, insieme ai bisogni fisiologici (quelli più importanti per la sopravvivenza!), mentre il bisogno di smettere è un “bisogno di cambiamento” che si inserisce nei bisogni sociali, ad un livello meno importante nella scala delle priorità. In altre parole la tua motivazione a drogarti ha una priorità spaventosamente più alta di quella che stai carezzando per smettere. Vista così sembra una battaglia già persa in partenza. Fortunatamente il principio superiore cui fa riferimento la mente umana è l'equilibrio interno: quando le incoerenze nel sistema dei bisogni si accentuano si apre una “valvola di sicurezza” che da il via libera a tutte le altre motivazioni, sia coscienti" (convinzioni e valori) sia inconsce (sentimenti ed emozioni). Per un breve periodo viene a mancare una motivazione prevalente: “continuo a usare .... o smetto?”. Questo dilemma, che probabilmente avrà sfiorato anche te qualche volta, è la sintesi cosciente del conflitto che si è aperto nel profondo della mente. L’idea di smettere viene resa più attraente, assume una tonalità positiva, non dispiace affatto. C’è un’emozione positiva allo stato embrionario che sostiene questa idea, un’emozione debole in grado di influenzare il pensiero ma non ancora il comportamento. Il più delle volte però questa idea viene rimossa in tempi brevi e rispedita nell'inconscio. Ciò se non interviene qualche fatto nuovo, qualche circostanza favorevole che la trattengono a livello cosciente. In questo caso le cose possono anche avere sviluppi differenti. Di sicuro il bisogno di cambiamento non parte mai da una costrizione o da emozioni negative come la paura. E’ un bisogno che si nutre di stimoli positivi, come il desiderio di cambiare in meglio la propria immagine, il desiderio di sentirsi bene con sé stessi, il desiderio di ritrovare il proprio equilibrio. Quando senti nascere in te questo desiderio nuovo di cambiamento non lasciartelo sfuggire. Cerca di coltivarlo, da questo germoglio di positività può fiorire la tua motivazione.

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