giovedì 10 gennaio 2008

facciamoci del male



basta googlare 'masochista' ed ecco comparire questa divertente Caffettiera del masochista
www.racine.ra.it/.../ CAFFETTIERA.htm

cercando nei testi invece ecco questo articolo
http://www.crisalide.ch/carattereSadomasochista.htm

Il carattere (s.)masochista mostra all'esterno un atteggiamento sottomesso e compiacente ma, all'interno è esattamente l'opposto. Nel suo profondo si celano sentimenti di astio, di negatività, di superiorità, di ostilità e di sfiducia nel Tu-di-riferimento. Questi sentimenti sono comunque estremamente bloccati: la tensione interiore si presenta al mondo esterno con una tendenza alla lamentazione, al sacrificio, alla depressione o allo svilupparsi di importanti disturbi di matrice psicosomatica.
A differenza della struttura orale, quella masochista è carica di energia contenuta. La tipologia caratteriale di stampo (s.)masochistico prospera in un ambiente familiare dove amore ed accettazione si combinano a forti pressioni. La madre dominante e con tendenza al martirio, soffoca, attraverso meccanismi di colpevolizzazione, ogni desiderio di emancipazione del figlio.
Un fatto tipico è la grande importanza attribuita al cibo ed alla defecazione: "… fai popò e la mamma è contenta … mangia tutta la pappa sennò la mamma sta male … fai vedere alla mamma che sei un bravo bambino". Tutti i tentativi di resistenza, rabbia compresa, vengono schiacciati attraverso ricatti affettivi.
La caratterialità (s.)masochistica è dominata dalla paura di esprimere liberamente i concetti primari di "si" e "no" pena l'essere rifiutata, umiliata, "castrata" (nel senso esteso del termine) e ciò determina l'interruzione della sua azione - in rapporto alla mèta - nel movimento verso l'obiettivo: la paura di vivere a pieno l'esperienza, risveglia nel suo Sé l' "ansia di essere rifiutato" e di perdere il "tu-di-sostegno".

"Signorsì!" - umilmente - "Signorsì!". Attorno a questo avverbio ruotano le relazioni interpersonali del carattere masochista. Questo modo di essere è l'effetto delle umiliazioni subite e si enuclea attorno ad elementi di sfiducia primaria nei confronti "tu", ("… se ti dico, onestamente quello che penso, tu mi rifiuterai!"), mentre il suo Sé è intriso di irrealistici sensi di potenza.
Così, dietro l'apparente fedeltà, i legami affettivi sono precari: gli affetti cainitici, ossia i sentimenti di odio, di vendetta, di invidia, di rabbia e di disprezzo (inizialmente destinati alla genitrice ed ora traslati sul[sui] Tu-di-riferimento), sconvolgono, quando si sente tradito o inappagato nel suo immenso bisogno di conferma, d'amore e di supporto, la superficie portando alla luce la rabbia compressa che si tradurrà in moti ostili, violenti, sadici o distruttivi e autodistruttivi.


preferisco la caffettiera!

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