venerdì 29 febbraio 2008

Il diario di una cameriera


Nel 1929 Célestine, cameriera parigina, è assunta in casa di un ricco borghese di provincia: il padrone è feticista, la padrona frigida e avara e i servi non valgono più di loro. Dal romanzo (1900) di Octave Mirbeau, già filmato da Renoir nel '46 a Hollywood. Su sceneggiatura di J.-C. Carrière, un livido e caustico film antiborghese e antifascista sulla provincia francese torbida e arida, ammirevole per l'avaro rigore della sua drammaturgia. Premio a J. Moreau al Festival di Karlovy Vary.

Il diario di una cameriera
(Le journal d'une femme de chambre)
Un film di Luis Buñuel. Con Michel Piccoli, Jeanne Moreau, Georges Géret. Genere Drammatico, b/n 97 minuti. - Produzione Francia, Italia 1964.

giovedì 21 febbraio 2008

The maids



The maids, 1974
Starring: Glenda Jackson, Susannah York, Vivien Merchant, Mark Burns
Directed by: Christopher Miles
Produced by: Bernard Weitzman, Robert Enders, Ely Landau

This adaptation of Jean Genet's THE MAIDS was part of the American Film Theater series, conceived in the 1970s by producer Ely Landau and meant to be shown theatrically just like a play, with tickets sold in advance. The film stars Glenda Jackson and Susannah York as two sisters named Solange and Claire who work as maids for their strict Madame. However, when Madame leaves the house, the two sisters dress up as their masters and take turns humiliating one another as the surrogate Madame. This masterpiece of the absurd blends Genet's acerbic existentialism with cutting surrealist humor.

domenica 17 febbraio 2008

la femminizzazione forzata umilia le donne?

La tesi, non nuova di recente se n'è parlato sul forum di zonafemdom.org, è che la pratica di umiliare il maschio costringendolo a travestirsi da femmina nei panni di camerierina, puttanella o altri ruoli estremi e sottomessi è degradante per la figura ed il ruolo della donna contemporanea, quindi offensivo per tutte le donne.

Sono stato vestito da sissymaid, deriso e umiliato anche in modi degradanti: non ho mai forzato le mie Compagne a praticare questi giochi, la scelta era loro ed anche il divertimento (e di riflesso diventava mio).
Credo che fin da ragazzine molte donne si siano divertite a truccare un maschietto da femmina... e la moderna 'forced feminization' affonda le radici proprio laggiù, in quel gioco che viola i sacri confini fra genere maschile e femminile.

Credo che nel cuore di chi ama travestirsi ci sia un profondo amore per la donna e per la femminilità, così profondo e irrefrenabile da portarlo a violare leggi inviolabili come quelle che sanciscono la ferrea separatezza fra maschile e femminile, esponendosi al ridicolo e al pubblico disprezzo.

Se il maschio 'normale' vuole conquistare la femmina e per legge naturale conquistandola tende a sottometterla, il travestito non vuole o non riesce a conquistarla ma cerca di imitarla enfatizzando il proprio lato femminile.

Ribaltando i ruoli... vogliamo analizzare le donne che usano lo strap-on per simulare la virilità maschile?

Oppure considerare una donna masochista che amasse essere costretta a radersi a zero i capelli assumendo sembianze maschili e magari amasse essere forzata ad assumere comportamenti scurrili tipici di alcuni uomini... comprensibilmente si sentirebbe privata della sua femminilità ed umiliata...
ma così facendo offenderebbe la figura maschile nella società?

Come uomo io non mi sentirei offeso dal fatto che una donna si diverte a camuffarsi da maschio, anche se fosse una macchietta del peggior maschio, tutta cazzo, rutti, peti e scurrilità assortite. E se qualche uomo ne fosse offeso credo che il problema sarebbe soltanto suo, nell'aver messo sul suo altarino personale una figura maschile idealizzata e nel volerne imporre il culto a tutti.

Ma qual'è la vera causa che provoca umiliazione e di conseguenza eccitazione?
L'uomo che ama il travestimento forzato non si sente umiliato dall'assumere sembianze femminili (a ben vedere sono caricature di personaggi femminili deformati, sono maschere molto lontane dalla realtà femminile).
Bensì l'uomo che ama il travestimento si sente umiliato/eccitato dal PERDERE VIRILITA', si eccita dal nascondere le sembianze maschili dietro un paravento.

Certo su quel paravento è dipinta una figura femminile che non è idealizzata, il contrario del dolce stilnovo. Certo quel paravento è *usato* per eccitare una fantasia piuttosto perversa ma stiamo parlando di un paravento creato ad hoc per giocare che riproduce un femminino taroccato.
Certo a volte quel paravento è usato dal travestito per dribblare la morale comune e consentire la penetrazione del maschio senza ammetterne l'omosessualità, in tal caso la presenza del femminile è del tutto secondaria e strumentale.

Ma la riprovazione verso questa presunta strumentalizzazione del femminino potrebbe essere ricondotta alla morale comune che disprezza il maschio omosessuale in quanto inutile alla riproduzione?

C'è omofobia in chi non consente il gioco della forced feminization?

mercoledì 13 febbraio 2008

Potenza al femminile

come diventare una perfetta sissymaid



LA RIVERENZA
la riverenza è l'aspetto più importante che una sissy deve curare. La riverenza dimostra sia il rispetto che l'umiltà. E' importante anche perché mostra sottomissione e l'accettazione del ruolo e della posizione di sissymaid. Ogni sissymaid deve sapere come fare la riverenza per meglio servire la sua Padrona.

Ecco i cinque passi della riverenza:
1 Sorridi sempre!
2 Porta con eleganza il piede destro dietro il piede sinistro in modo da incrociare le caviglie.
3 Tieni i lembi laterali dell'abito. Tu desideri comportarti da cameriera, quindi tienili con la punta delle dita!
4 Lentamente e con eleganza piegati sulle ginocchia, inchinati e nel contempo solleva un poco e allarga l'abito.
5 Una volta completato l'inchino ritorna diritta con eleganza nella posizione iniziale, assicurati che l'abito cada ben liscio e fai un sorriso!

SERVIRE
Saper servire correttamente è una cosa molto importante per ogni sissymaid. Quando la Padrona vuole la colazione servita a letto, o quando ha ospiti a pranzo, come si serve correttamente? Il modo giusto per servire è farlo con un sorriso piegando soltanto il busto. Quando ti inchini spingi il tuo culetto un pochino più in alto del normale. Una sissymaid che sa servire bene saprà impressionare bene la Padrona e i Suoi amici con la sua abilità.

POSTURA
Altra cosa molto importante per una sissymaid è la postura. Nessuna Padrona vorrebbe una sissymaid che non sa sedere, stare in piedi, camminare come una sissy.

SEDERSI
Nonostante a molte cameriere non sia consentito di sedere a lungo (in fondo abbiamo tante cose da fare no?) è importante sapere come farlo quelle volte che è consentito sedersi. Il modo corretto di stare sedute è con le mani elegantemente e con grazia in grembo, piedi e ginocchia uniti, busto bello eretto, ma sguardo basso.
In alternativa l'unico modo accettabile per una sissy di sedersi è con i piedi indietro e piegati di lato, un piede sull'altro in modo che siano incrociati, e le mani sempre in grembo. Naturalmente deve stare diritta, questo è importante per una buona postura. Non dimenticate ragazze di lisciare l'abito sul didietro quando vi sedete e di rifarlo quando vi rialzate. Ogni gesto va fatto con femminilità e come farebbe una ragazza.

CAMMINARE
Camminare bene è un'arte. Richiede molta pratica e concentrazione per padroneggiarla. Una sissy deve camminare con le spalle indietro, testa in alto e un piede davanti all'altro. Le mani della sissy possono ondeggiare verso l'interno, una mano appoggiata sull'anca o tenuta daintily. Le gambe dovrebbero muoversi insieme e le anche mantenere un certo ondeggiamento. I passi dovrebbero essere piccoli e frequenti. Il più delle volte dovrebbe fare un mezzo passo. Questo la obbliga a dover fare più passi ed ancheggiare di più, anche perché una sissymaid deve accorrere veloce alla chiamata della Padrona. Camminare bene è una forma d'arte e con un po' di pratica e di impegno ogni sissy può farlo come una vera ragazza.

SERVITU'
Una sissymaid deve sempre servire in modo sottomesso ed ubbidiente. Come molte sissy hanno imparato di persona, se non lo fanno nel modo giusto vengono punite, e nessuna sissy vuole essere punita. Di conseguenza dovete sforzarvi di soddisfare la vostra Padrona, qualsiasi cosa vi stia chiedendo. Una volta una Padrona mi disse di sorridere sempre perché trovava piacevole il mio sorriso. Disse che ogni sissy deve essere felice ed entusiasta di essere a servizio. Per me era molto difficile sorridere sempre e glielo dissi, e la Padrona mi disse che mi avrebbe fatto sorridere per 10 ore di seguito. C'è sempre una lezione da imparare nelle punizioni e questa lezione non la dimenticherò mai. Una sissymaid deve sempre obbedire alla sua Padrona ma deve anche essere entusiasta ad avere una disposizione positiva. Servire la Padrona va considerato un onore e noi sissy dovremmo essere felici di essere a servizio. Ricordate sissy: servite obbedienti con un dolce sorriso!

UTILIZZI DOMESTICI

1 indossare quanto stabilito dalla Padrona

2 Servizio in cucina
a. cucinare
b. servire a tavola
c. lavare le stoviglie
d. pulizia della cucina
e. riordinare i pensili
f. spazzare e lavare il pavimento

3 Servizio in bagno
a. lavare vasca, wc, bidet e lavandino
b. sostituire salviette, carta e saponette
c. pulire e lavare il pavimento

4 Servizio in camera da letto
a. fare il letto
b. riordinare abiti e calzature
c. passare aspirapolvere
d. spolverare i mobili

5 Lavoro di segreteria
a. aiutare secondo necessità ed indicazioni
b. spolverare e ordinare la libreria

6 Intrattenere gli ospiti
a. preparare spuntino
b. essere di aiuto
c. servire bevande e snack
d. pulire se necessario
e. rendersi disponibile per svolgere compiti
f. essere pronti se necessario per una dimostrazione

7 Servizio nel dungeon
a. pulire bene tutta l'attrezzatura
b. spolverare i mobili
c. passare l'aspirapolvere
d. rimettere ogni attrezzo al suo posto
e.rifornire di tutto quello che serve
f. controllare l'attrezzatura per precauzione

8 Altro
a. essere sempre pronti alle necessità della Padrona
b. mantenere sempre il protocollo adeguato
c. essere cosciente di mostrare un atteggiamento piacevole
d.la Padrona può modificare queste funzioni

In virtù dell'obbligo di obbedienza verrete adibite ai seguenti compiti:

1 verrete istruite alla corretta procedura per accudire la casa, incluso ma non limitato a:
a. funzioni della mattina
b. preparazione della colazione, servizio e pulizia
c. mansioni domestiche giornaliere e settimanali
d. presenza continua al servizio della Padrona
e. preparazione del pranzo
f. prosecuzione pomeridiana delle mansioni domestiche
g. compiti speciali,istruzione, addestramento o ricreazione se i compiti sono terminati altrimenti prosecuzione dei compiti domestici
h. preparazione della cena
j compiti serali

3 Segnalerete prontamente alla Padrona per addestramento o correzione quando convocate

4 Aggiornerete un "Libro delle disubbidienze" come ordinato dalla Padrona, che sarà controllato ogni volta.

5 Osserverete sempre le regole imposte alla sissymaid

6 Accompagnerete la Padrona e resterete dove vi viene detto di stare, in auto o al suo fianco.

7 Vi eserciterete in tutte le funzioni della cortesia e del protocollo, come insegnato dalla Padrona, sempre.

8 Imparerete servire correttamente le bevande alla Padrona e lo farete sempre, tranne quando sono presenti persone vanilla. Fare diversamente è mancanza di rispetto alla Padrona.

martedì 12 febbraio 2008

lunedì 11 febbraio 2008

Maitresse



Maitresse, Francia, 1975
Regia Barbet Schroeder
Principali interpreti Gérard Depardieu; Bulle Ogier; André Rouyer; Nathalie Keryan
Olivier, provinciale a Parigi e ladro occasionale, diventa l'amante di Ariane, prostituta per clienti masochisti. Olivier va a vivere insieme ad Ariane e l'aiuta nel lavoro.

Squillo 110 e lode

Le squillo italiane? Laureate o diplomate Amano il web e il giornalismo in tv
Studio dell'Associazione sessuologi: il 25% delle prostitute che esercita in casa o a domicilio ha una laurea

MILANO - Squillo sì, ma colte e informate. Anche l'Italia da l'addio alle prostitute da marciapiede, mestiere sempre più appannaggio delle extracomunitarie. Ora si fanno largo le «squillo digitali».

Una squillo in casa (dal sito scienze.tv)
La conferma arriva da uno studio condotto dall'Associazione Sessuologi su un campione di 386 giovani prostitute a domicilio, contattate telefonicamente in forma anonima. Spesso laureate (una su quattro, poco meno delle diplomate, che rappresentano il 34% del totale), talvolta poliglotte (l'11% dichiara di parlare correntemente una lingua straniera), sono sempre più delle entraineuse a trecentosessanta gradi.

IDENTIKIT - Non solo. L'identikit delle prostitute di nuova generazione annovera anche una rivoluzione negli orari di lavoro. Solo il 16% del panel preferisce, infatti, esercitare la sera, mentre il 26% sceglie di dedicarsi ai clienti nella più proficua pausa pranzo, ovvero tra le 13 e le 15. Un restante 43% distribuisce le proprie fatiche durante varie fasce del giorno. Risultato? Più soldi per sè e più tempo libero da dedicare al proprio spirito. Sempre più colte (si pensi che il 17% dichiara di «fare la vita» per pagarsi gli studi), le prostitute per scelta sfatano il mito della bella senza cervello. Anzi, la maggior parte dei casi studiati ammette di leggere tra i 5 e i 6 libri all'anno (sono, per la precisione, il 29% del totale, dato significativo se si pensa che, negli ultimi 12 mesi, il 62% degli adulti italiani hanno ammesso di non aver letto neppure un libro; fonte: rilevazione Mondadori-Ipsos dell'ottobre 2007) e almeno un quotidiano al giorno (38%). Il fatto di aver ormai del tutto abbandonato la strada, insomma, facilita la fruizione dei mezzi di comunicazione da parte delle prostitute. Ecco, quindi, che le nuove leve non sono affatto digiune di Internet (ben il 32% del campione si collegano alla Rete almeno tre volte al giorno per le più svariate esigenze) e, soprattutto, guardano molta tv (almeno 2 ore al giorno per il 37%).

PROGRAMMI TV PREFERITI - I programmi preferiti dalle squillo moderne? Non certo reality show come «Grande Fratello», giudicato volgare dal 57% del campione, o «Amici» bollato come «illusorio» dal 33% del campione o altri prodotti riconducibili al filone del trash, bensì trasmissioni impegnate e di approfondimento per meglio comprendere la società che le circonda, tant'è che promuovono a pieni voti «Porta a Porta», campione d'ascolti della seconda serata di RaiUno, in cima alle preferenze del 23% delle interpellate, forse anche in virtù della trasversalità dei temi trattati nel salotto di Bruno Vespa.
Ma le squillo apprezzano anche «La Storia siamo noi» (18%) di Giovanni Minoli. Segue a ruota un altro talk show di successo, «Le Invasioni Barbariche», punta di diamante de La7, al top delle scelte del 14%, che trova estremamente accattivanti le argute interviste di Daria Bignardi. I programmi del piccolo schermo che piacciono maggiormente alle prostitute «casalinghe», insomma, sono quelli serali di informazione e satira, come «AnnoZero» (RaiDue) di Michele Santoro (12%), e «Striscia la notizia» (Canale 5), con il suo mattatore indiscusso Ezio Greggio (12%). Riscuotono un buon seguito anche «Che tempo che fa» (9%) e «Ballarò» (7%), entrambi in onda sulla terza rete Rai.


PROFESSIONE - Ma che cosa fanno nella vita le squillo quando non esercitano? Il nucleo più consistente delle prostitute a tempo parziale è rappresentato per lo più da studentesse, meglio se fuorisede. Questo è quanto riportato sulle carte d'identità del 27% delle intervistate, che trascorrono gran parte della giornata all'università e, avendo più dimestichezza con Internet, si avvalgono principalmente di questo mezzo per procacciarsi clienti da invitare a casa una volta chiusi i libri. Seguono, a ruota, le casalinghe (18%), che possono scegliere l'orario a loro più congeniale per consumare i rapporti clandestini. Non manca chi fa lavori part-time e pensa di arrotondare lo stipendio offrendo prestazioni sessuali a pagamento tra le mura di casa propria, tra un turno e l'altro. Le più attive in tal senso? Sicuramente le operatrici dei call center (14%). Si difendono bene anche le operaie (12%) e le impiegate (11%). Se la strada (vi lavora il 65% delle circa 70.000 persone che in Italia si prostituiscono fonte: Forum Internazionale ed Europeo di ricerche sull'immigrazione, 14 maggio 2005) resta il luogo privilegiato per il sesso a pagamento, è anche vero che la tranquillità delle mura domestiche fa sempre più proseliti. L'inasprimento delle sanzioni per chi esercita il mestiere più antico del mondo e il giro di vite delle forze dell'ordine c'entrano sì, ma fino a un certo punto. Infatti le prostitute «casalinghe», che rappresentano ormai il 50% del mercato, non sono le immigrate, ridotte in schiavitù e costrette a vendere il proprio corpo perchè prive di alternative, bensì donne per lo più italiane, magari impegnate e culturalmente preparate, che vendono le loro grazie in Internet e accolgono i clienti nei ritagli di tempo per avere una ulteriore fonte di reddito.

11 febbraio 2008
http://www.corriere.it/cronache/08_febbraio_11/squillo_ricerca_e2217692-d88c-11dc-94be-0003ba99c667.shtml

domenica 3 febbraio 2008

Mrs Birch Disciplinarian (Australia)






I am an experienced Victorian style Disciplinarian with genuine old-fashioned values. I provide a discreet, professional service to sincere adults in need of good old-fashioned discipline and corporal punishment. Traditional, English, scholastic and domestic styles of punishment are my specialty with an emphasis on role playing. My services also include Domestic training for Sissy Maids, Phone Discipline sessions, Chastity Key Holder Service and I am also available to train couples in the art of Domestic Domination and Discipline, as well as appropriate training for male and female pets. Although I do tend to attract those who enjoy the more medium to severe level of discipline, I don’t wish to put off anyone who may not be at that level. In fact I welcome the opportunity to introduce newcomers to the world of Corporal Punishment and do so in a safe and caring, consensual environment. You will find me strict, yet understanding.

sabato 2 febbraio 2008

Dottore sono malato?


Le Parafilie: valutazione diagnostica
"perversioni sessuali": diagnosi dei disturbi del comportamento sessuale

L’influenza del contesto socio-culturale è piuttosto evidente quando si trattano “patologie” come le parafilie. «Parafilia» è l’attuale termine scientifico per definire l’insieme di quelle condotte sessuali più note con i nomi di “perversioni” o “deviazioni sessuali”.
Se adottassimo uno di questi ultimi nomenclatori ci troveremmo immediatamente immersi in un contesto “giudicante” che è esattamente l’opposto di ciò che avviene nel setting psicologico clinico.
Affrontare un discorso generale sulle parafilie senza suscitare anche un pur minimo imbarazzo o prese di posizione nette sull’argomento, è compito senza dubbio arduo se non impossibile. Questo perché, nonostante le numerose “rivoluzioni” sessuali, la sessualità rimane uno dei più importanti “modellatori” della personalità, dell’identità e della vita sociale di ogni individuo.
Se al tempo di Sigmund Freud, in un contesto sociale in cui la sessualità non risultava essere argomento di discussione, poteva avere un senso parlare di perversioni definendole come «quelle attività sessuali finalizzate su regioni del corpo non genitali», oggi, in seguito a quei cambiamenti sociali messi in moto proprio dal movimento psicoanalitico, in seguito alla nascita della sessuologia clinica e quindi alle ricerche sulla sessualità, una simile “diagnosi” rischierebbe di valutare come “patologiche” le condotte sessuali della quasi totalità della popolazione mondiale.
Tutti gli individui cosiddetti normali hanno delle fantasie e mettono in atto delle pratiche sessuali che potrebbero apparentemente sembrare “perverse” ovvero ognuno di noi conserva un nucleo che possiamo anche definire “perverso” che si integra in un processo di personalità e di comportamento che risulta comunque normale.
La linea tra normalità e patologia nella sessualità è sempre legata ad aspetti quali la non esclusività, la non compulsione del comportamento e, ricordiamo, soprattutto al consenso reale dei partner sessuali.
Parliamo infatti di “normalità” delle condotte sessuali quando tale comportamento si svolge innanzitutto tra soggetti realmente consenzienti e non reca disagio, sofferenza o problemi legali (nella cultura di riferimento) a nessuno dei partecipanti all’attività e non rappresenta una condotta esclusiva svolta come una compulsione e non interferisce con lo svolgimento delle attività lavorativa e/o sociale.
Allo stesso modo definiamo il comportamento sessuale “patologico” quando causa anche ad uno soltanto dei partecipanti all’attività, disagio, sofferenza, interferenze con le attività lavorative e/o sociali, quando si compie come una compulsione, quando reca danni, quando causa problemi legali.


Offerte queste definizioni generali circa la “normalità” e la “patologia” del comportamento sessuale proponiamo ora la nosografia attuale delle parafilie, con riferimento al manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (DSM-IV, 1994).
Va tenuto presente che tali definizioni risentono dell’influenza della nostra cultura e pertanto, possiamo immaginare, potrebbero subire variazioni nel corso del tempo o non applicarsi a culture completamente diverse. Ciò non toglie che attualmente tali condotte siano considerate “patologiche” in quanto ogni forma di disagio si inscrive sempre all’interno di uno specifico contesto sociale.
Quando ad esempio il “pedofilo” cerca di giustificare la propria condotta parafiliaca portando come esempio altre culture o società antiche, “dimentica” che egli vive in un contesto diverso da quelli che porta come prova che la sua condotta sia da definire “normale”. La negazione di vivere all’interno di un contesto socio-culturale che non sia in grado di giustificare un certo tipo di comportamento tanto da definirlo “patologico” è probabilmente un processo difensivo che va utilizzato nella valutazione diagnostica di tali pazienti.

Le parafilie classificate dal DSM-IV (1994) sono le seguenti:

Esibizionismo. Esposizione dei propri genitali ad un estraneo che non se l’aspetta.

Feticismo. Uso di oggetti inanimati che non siano limitati a strumenti, come il vibratore, progettati per la stimolazione tattile dei genitali.

Frotteurismo. Toccare e strofinarsi contro una persona non consenziente.

Pedofilia. Attività sessuale con uno o più bambini prepuberi (generalmente di 13 anni o più piccoli). Il soggetto “pedofilo” deve avere almeno 16 anni ed essere di almeno 5 anni maggiore del bambino o dei bambini con cui ha attività sessuali. Non viene incluso il soggetto tardo-adolescente coinvolto in una relazione sessuale perdurante con un soggetto di 12-13 anni.

Masochismo Sessuale. Atto (reale, non simulato) di essere umiliati, picchiati, legati o fatti soffrire in qualche altro modo.

Sadismo Sessuale. Azioni (reali, non simulate) in cui la sofferenza psicologica o fisica (inclusa l’umiliazione) della vittima è sessualmente eccitante per il soggetto.

Feticismo da Travestitismo. Il travestimento di un maschio eterosessuale.

Voyeurismo. Atto di osservare un soggetto che non se lo aspetta mentre è nudo, si spoglia, o è impegnato in attività sessuali.

Parafilia Non Altrimenti Specificata (NAS). Questa categoria diagnostica viene inclusa per codificare quelle parafilie che non soddisfano i criteri per nessuna delle precedenti. Gli esempi includono, ma non si limitano a:

Scatologia telefonica. Telefonate oscene

Necrofilia. Attrazione sessuale per i cadaveri

Parzialismo. Attenzione esclusiva per una parte del corpo.

Zoofilia. Attrazione sessuale per gli animali.

Coprofilia. Uso delle feci per l’eccitazione sessuale.

Urofilia. Uso delle urine per l’eccitazione sessuale.

Clismafilia. Uso dei Clisteri per l’eccitazione sessuale.

Va ricordato che ogni parafilia deve durare per almeno sei mesi ed essere presenti fantasie, impulsi sessuali, o comportamenti ricorrenti, e intensamente eccitanti sessualmente che comportino le azioni di cui sopra.
Ogni “condotta sessuale” per essere definita parafiliaca ha necessità di causare disagio clinicamente significativo o compromissione dell’area sociale, lavorativa o di altre aree importanti del funzionamento.


Il Trattamento. Il trattamento delle parafilie è piuttosto complesso, soprattutto quando il paziente ha già messo in atto processi difensivi in grado di far negare che il comportamento sia patologico. Occorre sempre un’attenta valutazione diagnostico-differenziale soprattutto per escludere altre forme psicopatologiche come ritardo mentale, disturbi gravi di personalità (in particolare il disturbo borderline) e altre patologie. Una volta valutato il funzionamento globale del paziente sarà possibile orientare verso la forma di intervento, quasi sempre piuttosto lunga e tortuosa, adatta per ogni specifico caso.
Dott. Marco Baranello

Baranello, M. (2003)
Le Parafilie: valutazione diagnostica.
SRM Psicologia Rivista (www.psyreview.org).
Roma, 20 luglio 2003.

Siii... dài, insultami!

CHECCA sostantivo
Sinonimi: gay, invertito, omosessuale, pederasta, travestito || Vedi anche: culo, finocchio, frocio, orecchione, culatone

TROIA sostantivo
Sinonimi: porco, puttana, sgualdrina, maiala, porca, bagascia, baldracca, vacca || Vedi anche: maiale, porcello, suino, donnaccia, svergognata, mignotta, zoccola, cagna

La siepe di Bouche


La siepe curata con amore, sta restituendo l'amore concessole con folte foglie sane, lucide e forti.
Sta crescendo ed inizia a capire l'importanza del suo ruolo.
Nascondere al resto del mondo l'intimità di due vite che hanno deciso di unirsi.
Sta imparando, tramite le cure di mani amorevoli, quanto importante sia il suo vivere, il suo essere rigogliosa.
E cresce, fiera e grata.
Cresce, certa del suo posto nel mondo.
Cresce per celare al mondo qualcosa che solo a lei è concesso di vedere e di proteggere.

Bouche

venerdì 1 febbraio 2008