lunedì 19 gennaio 2009

Il campo minato


Sono quasi trent'anni che porto al collo quel cartello, lo stesso che portiamo tutti noi sadomasochisti qui dentro: sopra c'è scritto "SSC" Sano Sicuro Consensuale.
Portare al collo quel cartello non mi è mai pesato, mi sono sempre sentito a mio agio, quasi protetto dalla sua presenza.
Ho passato ore ad osservare, studiare, criticare il cartello che portavano i miei interlocutori... a volte trascuravo di guardare la persona negli occhi per concentrarmi sul cartello!
Ora la moda ha sostituito il vecchio cartello SSC con uno di tendenza: sopra c'è scritto RACK (Risk, Aware, Consensual, Kink).
Kaly che è persona molto attenta e di buongusto ne ha scelto uno simile, le sta molto bene indosso.

A volte la noia gioca dei brutti scherzi, ha ragione Njamh: è stato così che per curiosità ho provato a girare il cartello, non volevo toglierlo, solo vedere se sul retro c'erano le clausole del contratto.

Così poco per volta mi sono allontanato dal sentiero battuto senza sapere bene dove stavo andando.
Dal gruppo i segnali che arrivavano erano chiari: alcuni si sono subito allontanati appena hanno visto dove stavo andando, altri dicevano: Ma dove stai andando? Non ha senso! Cui prodest? Che grossa idiozia, torna indietro!

Il beep-beep dei feedback mi segnalava che stavo toccando una zona sensibile, da sempre evitata dal gruppo, ritenuta dai capobranco molto pericolosa per la sopravvivenza della specie, solo ora ho capito che stavo entrando in un campo minato.

Uno sprovveduto o uno sminatore professionista?
Nell'avatar si vede che non ho l'elmetto, dunque è chiaro che non saprò come uscirne intero :-)

Ho iniziato a scavare per noia, per passatempo, perché sono un bastiancontrario rompicoglioni.

Scavavo: Sono sano o malato?
Se non posso fare a meno del sadomaso sono un tossico?

Se sono sano perché devo portare al collo quel cartello con scritto SSC?
Solo i MALATI, i diabetici ad esempio, hanno al collo il cartellino dov'è scritta la loro malattia e il nome del medico curante, oppure gli allergici a qualche sostanza.
Anche i BAMBINI quando viaggiano da soli in aereo portano un cartello al collo o un braccialetto al polso, per riportarli ai genitori se si perdono, perché sarebbero incapaci di badare a se stessi.

forse ho trovato qualcosa, continuo a scavare con cura..

SE SONO SANO NON HO BISOGNO DEL CARTELLO SSC
SE HO BISOGNO DEL CARTELLO SSC SIGNIFICA CHE SONO MALATO.

Ecco, adesso ho dissoterrato l'ordigno, è visibile luccicante sotto il sole, forse somiglia più a una miccetta di capodanno inesplosa che ad una bomba anticarro arrugginita.

Ora che facciamo? C'è un artificiere in sala?
O aspettiamo il botto della sissy? :-)

venerdì 16 gennaio 2009

Feticisti in adorazione













Eva Maria Kiesler, mercenaria per la patria


Eva Maria Kiesler (Hedy Lamarr)
Rinunciò a interpretare «Casablanca». Non era semplicemente un’anticonformista. Era una ribelle. Sposata a diciott’anni con un ricchissimo industriale viennese, fabbricante d’armi, quando fuggì in America, era travestita da cameriera. Sotto l’abito aveva tutti i suoi gioielli.

Le avevano proposto anche «Via col vento», ma a quel tempo lei voleva farsi una famiglia, avere dei bambini. E se ne andò dalla MGM. Eppure, nel 1933 accettò anche di essere ripresa nuda. Il film si chiama «Estasi».
In seguito, il marito cercò di comprare e distruggere tutte le copie del film. Una era finita persino nella cineteca personale di Mussolini.

Rimase sempre estranea a Hollywood, allo star system. Voleva valutare personalmente i soggetti e i copioni, decidere i suoi ruoli. Fu tra coloro che manifestarono contro l’espulsione di Chaplin, disse di vergognarsi per quello che stava facendo il governo americano.

Si costruì una collezione meravigliosa, con opere di Cézanne, Modigliani, Grosz, Picasso, Monet, Renoir… lei stessa dipingeva.
Nel 1942, insieme al compositore George Antheil, brevettò lo Spread Spectrum. La trasmissione a divisione di spettro è un sistema per inviare messaggi via radio senza farsi intercettare dai nemici. Il segnale salta in continuazione da una frequenza all’altra e può essere decodificato solo da chi conosca il codice.
Antheil era un musicista d’avanguardia, aveva frequentato i dadaisti, realizzato composizioni famose, come il Ballet Mécanique. Brevettarono lo Spread Spectrum e lo offrirono gratis all’esercito americano, che per anni non ha saputo cosa farsene. Le tecnologie dell’epoca non erano all’altezza. Ma lei voleva assolutamente contribuire alla guerra contro i nazisti.

Una notte si prestò a vendere i War Bonds, le obbligazioni di guerra, per sovvenzionare l’esercito. Raccolse sette milioni di dollari, in una sola serata, facendosi baciare. Venticinque mila dollari a bacio.

Servetta, Antonio Mancini


Servetta, Antonio Mancini
Dipinto
Anno di realizzazione: 1885-1890
Tecnica: Olio su tela
Misure: cm 99 x 60

La servetta veneziana, Antonio Henry Vigino


La servetta veneziana
oil on canvas
19 x 24 cm - 7.48 by 8.66 inches
Private Collection

Santa servetta martire



Giovanni Monti. Santa Servetta Martire
05/06/08 > 20/06/08 - Roma

Nelle sere deserte, stese nelle tenebre delle tetre celle, vedete le stelle, eterne e fredde.
Fremete per le segrete pene, e per esse gemete, depresse dell'essere serve.
Crescete stente, neglette, nè serene nè leggere, perse.
Prese per le trecce, peste se men che perfette, leste nel precedere e rendere vere le pretese delle perverse eccellenze.
Prescelte per le vendette delle tremende streghe, genere senescente che perse le bellezze delle dee ve ne pretende ree e sente benessere nell'emettere sentenze.
Prendete le sberle delle grette megere, ne temete le estreme demenze, le ferree tendenze nell'essere severe.
Le vene prese nelle lente strette del serpente, stress che scende nel ventre e nere certezze nelle teste spente.
Nelle meste mense prendete sempre le resche del pesce, le mele e le pesche le prendete se c'è verme, le verze se secche, per sete spremete le erbe e bevete neve, mentre mescete the e fresche essenze per le merende e le cene delle elette.
Tessete tele plebee per mettere veste decente e pezze nel sedere.
Gente che crede nel bene: celebrerete le pene delle tenere servette?
Gente che crede nel bene: le eleverete per legge?
Gente che crede nel bene: nel mentre, se tenete delle belle servette, me ne vendereste tre?
Gio Coso

Giovanni Monti (Ancona 1956) vive e lavora a Bologna dal 1973. Autodidatta, il suo percorso di pittore e collagista prende le mosse dalla rielaborazione dei codici figurativi del surrealismo, sia pittorico che letterario, imprimendo a quest’ultimo un moto enigmatico e perturbante, una strategia di libere associazioni figurali fortemente connotate dal rebus visivo.

I love maid


Negli anni il mercato dei Case per computer ha conosciuto una vera e propria ventata di novità. I case si fanno sempre meno rettangolari, si aggiungono ventole e illuminazioni a LED e magari il raffreddamento a liquido.

Ecco che come nel “tuning” delle automobili fiorisce un nuovo mercato del cosiddetto “modding” in cui il case più bello e originale va esibito e vantato con gli amici.

Ma se anche il case più “tirato” vi ha stancato e cercate un’idea piccante e originale il nostro uomo del Giappone ha pensato bene di inventarsene un’altra: il case a forma di “bacino di cameriera” (Maid PC Case). Per prevenire facili battute le prese USB, l’entrata del DVD e quant’altro sono posti in cima al case.

Tale oggetto di (in)dubbio gusto è disponibile alla modica cifra di $ 499,00. Potete ordinarlo in versione standard o “maid” con più veline trasparenti e l’esclusiva spilletta “I love Maid”.

Dictionary



SISSY MAID: a sissified boy or man willing to work as a kitchen maid, laundry mail, scullery maid, woman's maid or housemaid. Often submissive in nature, a sissy maid may easily be convinced to wear a dress or maid's uniform in which to perform "her" sissy duties.
When she discovered how subservient he was, she gave him a long list of daily, weekly and monthly chores to perform. He became her sissy maid, and she rewarded his slavish devotion. She allowed him to slowly earn a proper maid's outfit complete with frilly underthings and a pretty pinafore apron in which to experience the drudgery of never-ending housework.

giovedì 15 gennaio 2009

Mistress Katina wants you

la forma del masochismo


la forma del masochismo è l'attesa. Masochista è colui che vive l'attesa allo stato puro. E' proprio dell'attesa allo stato puro sdoppiarsi in due flussi simultanei, il primo che rappresenta ciò che si attende, e che essenzialmente tarda, è sempre in ritardo, sempre rinviato, l'altro che rappresenta qualcosa che ci si aspetta, l'unica cosa che potrebbe far precipitare l'arrivo dell'atteso. Che una tale forma, un tale ritmo di tempo con i suoi due flussi sia precisamente riempito da una certa combinazione piacere-dolore, è una conseguenza necessaria. Il dolore giunge a realizzare quello che ci si aspetta, mentre il piacere realizza quel che si attende. Il masochista attende il piacere come qualcosa che è essenzialmente in ritardo e si aspetta il dolore come una condizione che rende finalmente possibile l'arrivo del piacere. Rinvia dunque il piacere per tutto il tempo necessario affinché un dolore, anch'esso atteso, lo permetta. L'angoscia masochista assume qui la sua duplice determinazione di attendere infinitamente il piacere, ma aspettandosi intensamente il dolore...

da Il freddo e il crudele
GILLES DELEUZE

mercoledì 14 gennaio 2009

Il carattere masochista



Questa volta vedremo come si sviluppa il terzo dei tipi caratteriali descritti da Alexander Lowen: il carattere masochista. Un bambino destinato a divenire un adulto con tematiche masochiste e' un bambino a cui, nelle prime fasi del suo sviluppo, sono stati negati i due primi diritti fondamentali di ogni essere umano: quello di esistere e quello di avere bisogno. La mancata soddisfazione di questi diritti, come abbiamo detto precedentemente in questa rubrica, porta alla formazione di tematiche schizoidi e orali. Ora invece siamo alle prese con un bambino che fino a un certo punto del suo sviluppo e' cresciuto sano: e' stato voluto, amato, nutrito e accudito. Ma, intorno ai due anni di eta', gli viene negato il diritto di imporsi.

Intorno ai due anni il bambino entra nella fase di maturazione della propria autonomia. Nel caso della formazione del carattere masochista, c'e' una madre dominante, che ha bisogno di mantenere il potere ed entra di conseguenza in conflitto con il figlio. E' una lotta impari, nella quale il bambino e' destinato a soccombere. Il messaggio di fondo che il bambino riceve in questa situazione critica e' che per lui essere se stesso e fare contenta la madre sono due possibilita' alternative: o fa contenta la madre o e' se stesso. E poiche' il bisogno d'amore e' fondamentale, sceglie di fare contenta la madre, rinunciando a se stesso.

Come si manifesta il conflitto di potere tra madre e figlio? Intorno ai due anni ha inizio la cosiddetta "fase del no": il bambino, per manifestare la propria autonomia e, in qualche modo, metterla alla prova, utilizza la parola "no" e tende a rifiutarsi di eseguire certi compiti o di esaudire certe richieste dei genitori. Se la madre invece e' intrusiva, non rispetta i suoi confini e i suoi spazi, non e' sintonizzata con i suoi bisogni, gli da' quello che lei crede lui desideri, senza rispettare le sue richieste. Ma soprattutto risponde alle sue manifestazioni di autonomia con giudizi esplicitamente o implicitamente negativi, che il bambino e' abbastanza maturo per recepire: "compi cattive azioni, i tuoi sentimenti sono cattivi". Il senso di colpa che ne consegue rimarra' per sempre una delle caratteristiche peculiari del carattere masochista: un incessante senso di colpa che inquinera' e distorcera' ogni suo momento di piacere.


Ma ci sono altri fattori fondamentali che contribuiscono alla formazione del carattere masochista. In particolare, la madre tende in questo periodo a interferire e a imporre la sua volontà in due aspetti molto delicati della vita del figlio: l'evacuazione e la nutrizione. Al bambino viene in qualche modo richiesto di "fare la cacca a comando", quando vuole la mamma. Il controllo degli sfinteri e' uno dei primi momenti di esercizio della volonta' da parte del bambino: un momento in cui la parte volontaria della personalita' si confronta con la parte involontaria. Quindi una madre che impone un controllo degli sfinteri impone un rafforzamento della volonta', senza rispettare i tempi del figlio. Per fare la cacca a comando il bambino deve imparare non solo a trattenere, ma anche a spingere fuori, utilizzando in modo volontario la muscolatura della parte finale del retto.

Ma questo bambino subisce una forte intrusività non solo per quel che deve "espellere", ma anche per quel che riguarda cio' che deve "mettere dentro": il cibo. Viene forzato a mangiare, e deve imparare a "tenere giu'", a stringere la bocca dello stomaco, per evitare di vomitare il cibo: questo significa utilizzare in modo del tutto improprio la muscolatura dello stomaco, che dovrebbe essere involontaria. Al bambino viene mandato il messaggio: "tu sei o.k. quando sei bello pieno". L'adulto masochista e' di conseguenza quasi sempre sovrappeso, o tendente all'obesita', perche' si sente al sicuro quando e' pieno.

Poiche' sia i muscoli dello stomaco sia quelli del tratto finale dell'intestino devono imparare ad aprirsi e chiudersi a comando, il tratto dominante del carattere masochista e' una forte compressione a livello gastrointestinale, tra stomaco e sfintere anale. Che si puo' "leggere", nel corpo di un adulto, in un busto massiccio, che sembra sempre li' li' per esplodere: come una pentola a pressione a cui si e' guastata la valvola. Poiche' tutta la sua energia e' compressa nel tronco, ha poca energia disponibile per gli arti, cioe' per l'azione assertiva. Ma e' l'azione assertiva che consente agli uomini di essere autonomi e di imporsi, trasformando l'ambiente naturale e relazionale in cui sono inseriti. Ma il masochista non sente di avere questo potere: e' una persona che vive le relazioni come condizionamenti e cerca di adattarsi alla realta' piu' che trasformarla.

(tratto da: http://www.metaforum.it/archivio/2004/indexa7df.html?t532.html )

Pascoli virtuali per sadomasochisti virtuali


Questo non vuol'essere un elogio funebre in nome dell'ultimo sito bdsm italiano che vacilla, anzi da qualche giorno inaccessibile: FemdomItalia.org Spero di essere presto smentito e di ritrovarlo attivo e presidiato dalla capace Lady Deborah.
Da diversi mesi la presenza di utenti e di contenuti andava calando, come se il popolo del BDSM si fosse spostato in massa altrove, come un gregge che dopo aver a lungo pascolato in un appezzamento si fosse poi trasferito in un prato con erba più giovane e verde. Dispiace vedere scomparire questi siti dove in tanti abbiamo passato tempo, conosciuto persone, scritto cose.
Prima di Femdomitalia ci fu Manettematte ma la lista sarebbe abbastanza lunga: il castello, la vecchia gabbia e altri ancora. Mi auguro la rinascita di Femdomitalia e la prosecuzione del Piedistallo, la bella festa organizzata da Lady Deborah.