Julia Kristeva:
L’uomo e il suo sistema simbolico si costituiscono attraverso la costruzione di barriere tra l’osceno ( la sozzura) , escrementi, sangue, saliva, i quali , limitati da una ben definita linea di demarcazione dopo l’espulsione, sono destinati a non essere toccati o maneggiati ( se non , appunto, con disgusto), pena l’ammenda.
‘Non giocare con i tuoi escrementi’ è l’imperativo categorico che tutti noi abbiamo subito e dispensiamo ai nostri figli. Ciò che determina il lordo, l’immondo, è appunto il pulito, il lindo, il lecito. Che può definirsi come tale solo grazie all’esistenza del suo contraltare.
E viceversa. Tra i due sistemi non ci sarà mai comunicazione se non in casi, appunto, di perversione.
www.psychiatryonline.it/node/5768
(...) Elias Canetti, nel suo straordinario Massa e potere (capitolo Afferrare e incorporare): "Anche prescindendo dal potente che sa concentrare tanto delle sue mani, il rapporto di ogni uomo con i suoi escrementi rientra nella sfera del potere. Nulla è appartenuto a un uomo più di ciò che si è trasformato in escremento. La pressione costante cui la preda divenuta cibo è sottoposta durante il suo peregrinare nel corpo, la sua dissoluzione, l'intimo vincolo che si stabilisce fra essa e chi la digerisce, la sparizione completa e definitiva dapprima di tutte le funzioni e poi di tutte le forme della sua precedente esistenza autonoma , la sua identificazione o assimilazione al corpo di chi la digerisce - tutto ciò rivela perfettamente il fondamentale, ma anche il più nascosto, meccanismo del potere. [...] Gli escrementi, che rimangono al termine del processo, sono carichi del nostro reato. Da essi si può capire che cosa abbiamo ucciso. Sono una concentrata raccolta di indizi contro di noi. [...] E' significativo che ci si isoli con essi. Ci si libera dei propri in locali particolari, che servono solo a ciò. [...] E' evidente che ci si vergogna dei propri. Essi sono il suggello primordiale di quel processo di potere della digestione, che si compie in segreto e che senza tale suggello rimane segreto". Groddeck in Il libro dell’Es scrive che ci si pulisce con cura, ci si lava appena possibile dopo ogni evacuazione, senza pensare che in ogni momento il nostro ventre è ripieno di quella sostanza disgustosa, chiama l’uomo “latrina ambulante” e gli dice in faccia che quanto più manifesta disgusto per gli escrementi tanto più considera sporca la propria anima.
La riscossa dell'escremento
mercoledì 6 dicembre 2017
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