Alle otto in punto come il mercoledi' precedente sono all'ingresso; suono, nessuna risposta ma poco dopo il pesante cancello si apre con un rumore che ricorda un carcere da film americano. Arrivo alla porta, e' socchiusa, "permesso?" chiedo titubante, in risposta la sua voce sicura "Prima indossa la tua divisa nello sgabuzzino e dopo portami la tua chastity, sissy!" Eseguo senza esitare, indosso calze a rete, sottogonna, corpetto stringivita, il vestito in raso nero da sissymaid vittoriana con bordatura in pizzo bianco, grembiule, guanti e crestina bianca, infine le scarpe mary-jane di vernice nera con cinturino bianco traforato, il tacco di 7 centimetri mi fa camminare appena insicura con passi corti e veloci. Con la cintura di castita' sul vassoio entro in camera presentandomi con un goffo inchino di riverenza alla Padrona. Domina Sreni sorride al mio arrivo in camera, mi saluta, mi fa avvicinare e sollevare il sottogonna per chiudermi nella chastity belt di silicone rosa; stringe un anello intorno ai testicoli e lo collega al cappuccio infilato sul pene, "oggi lo stringiamo meglio e vediamo se resisti fino alla prossima settimana" e inserendo un piccolo distanziatore serra i miei genitali in una stretta morsa con lucchetto riponendo la chiave nel cassetto del comodino. Spostando con un dito la chastity la Mistress nota una ricrescita di peluria, "lo sapevo che la rasatura non durava, la prossima settimana ti faccio una ceretta intima ben fatta, ti voglio sempre in ordine e ben pulita". Annuisco e ringrazio la Padrona che mi elenca il programma della mattina: pulizia del bagno come prima cosa, poi preparare e servire la colazione, riassettare e pulire la camera, lavare stendere e stirare la biancheria, infine spolverare e riordinare il dungeon. Cosa spinge un uomo che non e' un maniaco dell'attivita' domestica a diventare la caricatura di una colf, una serva volontaria non retribuita? Difficile a spiegarsi, forse la ricerca di una particolare modalita' relazionale con la Donna Dominante, il prendersi cura di Lei e delle sue esigenze quotidiane puo' essere il driver di questa passione? Il tentativo di integrare in un gioco di ruolo sadomaso bdsm anche un versante 'sentimentale'? E quanto conta l'omosessualita' in questo travestimento al femminile? Perversione o repressione? Questo pensiero mi girava in testa mentre a carponi stavo pulendo con uno spazzolino gli interstizi fra le piastrelle del pavimento, quando da dietro sento il piede di Domina Sreni appoggiarsi sulla schiena "ho un pensierino per te sissy" e alzandomi il sottogonna mi assesta un paio di colpi sulle natiche poi la sento infilarsi un guanto di latex e saggiare l'elasticita' del mio 'fiorellino anale'. "Sei stretta sissy, vuoi farmi credere che sei vergine? -Ride- Da ora in avanti quando sei a servizio da me ti voglio sempre con questo plug nel sederino, servetta sei troppo stretta e Io amo fistare" detto questo mi spinge lentamente con pressione costante un plug d'acciaio chirurgico nell'ano e arrivata in fondo con un altro ceffone dietro mi invita a riprendere il lavoro a quattrozampe. Lo sconforto aumenta: la fatica delle mansioni cui non sono abituato, la scomodita' dell'abbigliamento e dei tacchi alti, la costrizione dei genitali che si gonfiano per l'intrusione posteriore, l'umiliazione patita e documentata con scatti fotografici mi fanno sudare e vacillare. Proseguo comunque le pulizie con il massimo impegno mentre Domina Sreni alterna momenti di indifferenza in cui non mi degna di attenzione con momenti degni di un'ispezione militare per scrupolo e severita' nell'esaminare il mio lavoro, abbigliamento e comportamento. Quando mi concede una magnanima pausa in ginocchio ai suoi piedi "Ti voglio tenere sissy, mi serve una sguattera devota e volenterosa; ti addestrero' a diventare una schiava degna di servirmi. Dovrai patire dolore segni sofferenze, se anche non sei masochista lo diventerai per devozione alla tua mistress." Cosi' dicendo apri' le due piccole cerniere in corrispondenza dei miei capezzoli e li strinse fra le unghie per pinzarli con due morsetti punitivi tedeschi collegati da una pesante catena a maglie strette. Alla mia smorfia di dolore.. "mi fa molto piacere tu abbia sentito dolore, il dolore resta nella memoria." Per sapere dei miei capezzoli supplicanti vi invito al prossimo post. Foto da DominaSreni.net
giovedì 22 febbraio 2018
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